Il passaggio della Grande Guerra in Vallagarina
La Vallagarina, dopo essere stata per molti secoli via di transito tra il Sud e il Nord Europa, si trasformò in uno dei più sanguinosi fronti della prima guerra mondiale. Il Trentino, allora territorio dell'Impero d'Austria-Ungheria, era anche zona di confine strategica tra il Regno d'Italia e l'Impero austro-ungarico. Solo pochi giorni dopo l'entrata in guerra, i soldati del Regio esercito d'Italia occupano la città di Ala e arrivano fino a Serravalle, dove realizzano la linea di difesa, con grandi opere di fortificazione, come la trincea Marani (a pochi metri dal punto in cui vi trovate). La IIa linea di resistenza che doveva arrestare l'avanzata se il fronte cedeva all'urto dell'esercito imperiale e il Monte Zugna che la protegge a est, sono stati teatro dell'offensiva di primavera del 1916 (la cosiddetta Strafexpedition, il cui vero nome documentato è Maioffensive) da parte delle truppe austro-ungariche. Lo Zugna in quei dolorosi frangenti si trasformò in un immenso cimitero di soldati di entrambe le fazioni, il cui ricordo è onorato dalla chiesetta alpina costruita dalla Brigata Venezia al nome di S. Marco, e dalla croce del percorso "An der Front" a Passo Buole. Ma non solo le battaglie hanno caratterizzato questo territorio. A Serravalle avvenne anche il primo approccio da parte di una delegazione austriaca con la richiesta di sospendere i combattimenti. Era il 29 ottobre 1918 e l'armistizio che sancì la fine della guerra fu firmato pochi giorni dopo, il 3 novembre, a Villa Giusti a Padova.