La biodiversità del bosco
Il Trentino è occupato per circa il 65% da boschi (dato del 2023). La varietà di questo territorio garantisce la presenza di numerose tipologie boschive, che vanno dalle leccete nel clima mediterraneo della bassa Valle del Sarca, alle distese di abete rosso e ai larici che sfidano le alte quote. Quello in cui vi trovate è un ostrio-querceto, cioè un bosco dominato da carpino nero e con presenza di roverella e orniello, accompagnate in misura minore da altre latifoglie. Si tratta di una formazione boschiva a impronta submediterranea, che si colloca a valle delle faggete submontane. In questo habitat le piante crescono su substrato carbonatico, a natura basica, e il sottobosco è ridotto a sole specie sciafile, ovvero che crescono bene in zone ombreggiate senza la luce diretta del sole (ad esempio Epimedium alpinum). Gli ostrio-querceti vengono tagliati periodicamente per ricavarne legna da ardere, lasciando i ceppi per la rigenerazione della pianta. La presenza dei boschi è fondamentale anche per la stabilizzazione dei suoli e quindi per la protezione da frane e valanghe. Inoltre, questi habitat, e la variabilità degli stessi in tutta la regione, costituiscono un'importante risorsa di biodiversità sia a livello di specie vegetali che animali. I boschi in Trentino sono in continua espansione, spesso colonizzando aree aperte abbandonate. Il bosco però si espande anche a discapito di importanti habitat, come i prati aridi ricchi di specie floristiche, tra cui rare orchidee spontanee.