Prati e pascoli della Lessinia
Questo percorso si sviluppa tra prati, pascoli e boschi in un'alternanza tipica dell'altopiano della Lessinia che è stato recentemente iscritto nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Il faggio è la specie arborea dominante e forma, in quest'area, boschi monospecifici che nelle zone più calde si mescolano ad essenze più termofile come orniello e carpino nero mentre salendo di quota diventano più frequenti abete rosso e larice.
Sotto alle ombrose faggete possiamo trovare ad inizio primavera, prima della fogliazione, una varietà di precoci specie tra cui: anemone gialla (Anemone ranunculoides), bucaneve (Galanthus nivalis), campanellino (Leucojum vernum) e scilla silvestre (Scilla bifolia); è forse questo il momento migliore per le fioriture, che continuano anche in seguito con la dentaria a cinque foglie (Cardamine pentaphyllos), le cefalantere (Cephalanthera damasonium e Cephalanthera rubra) ed il ciclamino (Cyclamen purpurascens). Anche le zone prato-pascolive iniziano a colorarsi presto; allo scioglimento della neve sboccia copioso lo zafferano alpino (Crocus vernus), ma il periodo di massimo splendore è al principio dell'estate quando innumerevoli fioriture catturano il nostro sguardo. Tra esse spiccano: campanula agglomerata (Campanula glomerata), genziana di Koch (Gentiana acaulis) e giglio martagone (Lilium martagon), oltre a notevoli orchidee come quella di Fuchs (Dactylorhiza fuchsii), orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina), orchidea delle zanzare (Gymnadenia conopsea), nigritella comune (Nigritella rhellicani), orchidea globosa (Traunsteinera globosa).
Gallery
Zafferano alpino (Crocus vernus) | foto di Roberto Zendri
Orchide (Dactylorhiza sambucina) | foto di Vladimiro Cozza
Scilla silvestre (Scilla bifoglia) | foto di Roberto Zendri
Campanellino (Leucojum vernum) | foto Paolo Lorenzi